Estado de exceção e estado democrático de direito: violência e poder no pensamento de Walter Benjamin

Abstract

Our thesis work is situated in the criticism of the modern state, especially in the form that this assumes in the historical context of the first half of the twentieth century. Here, the state starts to act from the rule of exception, which means to say that it acts on a contradiction guided by the binomial inclusion-exclusion of individuals through the Law. We start from this debate found in Walter Benjamin's work to investigate the conditions of democracy and sovereignty today. To this end, we investigate the problem in the work of the German philosopher through his philosophy of history, which functions as the method for ascertaining the historical conditions of class struggle and for proposing a new historical paradigm found in understanding the tradition of the vanquished. From then on, we look at the concept of state of exception, in search of its forms, namely, the state of permanent exception and the “true” state of exception. In this journey, we seek to understand the concept of sovereign power by the articulation between two forms, the constituent power and the constituted power to then think the antithesis of the destituent power, a concept which conforms to the introduction of the emergence of the true exception. These questions are guided by the idea of criticism of violence, a concept present in Benjamin’s thought in two moments: as violence that founds the exception and as another type of violence, that disrupts its mythical circuit in the form of law. We are going to investigate the philosophical question of the state of exception to point out in the work of the German philosopher the understanding that sovereign power and its representational mechanism form a type of violence from its origin, substantiated by the paradigm of sovereignty. This criticism of representation supports the problem of democratic achievement, which is expressed in the hypothesis that the rule of law includes the state of exception as a necessity of its operation, which enables us to defend revolutionary violence, here, in the way Benjamin defines it, as pure violence.

RIASSUNTO La nostra tesi è situata nella critica dello stato moderno, soprattutto nella forma che ci vuole nel contesto storico della prima metà del XX secolo. Qui, lo stato ora funziona da eccezione alla regola, il che significa che agisce su una contraddizione guidata dal binomio inclusione-esclusione di individui per mezzo della legge. Iniziamo questo dibattito trovato nel lavoro di Walter Benjamin per indagare le condizioni della democrazia e della sovranità oggi. Pertanto, abbiamo studiato il problema nel lavoro filosofo tedesco attraverso la sua filosofia della storia, che serve come il metodo per l'indagine delle condizioni storiche della lotta di classe e per portare un nuovo paradigma storico trovato nella comprensione della tradizione dei vinti. Da lì ci guardiamo indietro sul concetto di stato di emergenza, alla ricerca delle sue forme, vale a dire lo stato di eccezione permanente e lo “vero” stato d'eccezione. In questo modo, cerchiamo di capire il concetto di potere sovrano da parte l'articolazione tra due forme, il potere costituente e potere costituito per poi pensare l'antitesi del concetto di potere destituinte che modella l'istituzione della comparsa d'eccezione reale. Questi problemi sono guidati da l'idea della critica della violenza, concetto presente al pensiero di Benjamin in due fasi: la violenza che ha fondato l'eccezione e come un altro tipo di violenza che sconvolge il loro circuito mitico in forma di legge. Indaghiamo la questione filosofica dello stato di emergenza si segnala per il filosofo tedesco lavorare la consapevolezza che il potere sovrano e il suo meccanismo di rappresentazione conformano una violenza dalla sua origine, incarnata dal paradigma della sovranità. Questa critica della rappresentazione supporta la questione della condotta democratica, che si esprime sul presupposto che lo stato di diritto comprende lo stato di emergenza come la necessità per il proprio funzionamento, che ci consente di difesa della violenza rivoluzionaria qui nel suo modo Benjamin lo definisce come violenza pura.